Arte in Florim

L’attenzione alle persone, all’arte e alla bellezza si trasmettono anche attraverso gli spazi di lavoro. Raccontiamo la nostra sede attraverso i suoi luoghi. Un viaggio, quello in Florim, nel saper fare italiano che racchiude e racconta gli ingredienti che danno forma alla nostra idea di bellezza.

“Il Cavallo” di Mimmo Paladino

Si tratta di un’imponente opera d’arte in bronzo realizzata da Mimmo Paladino, noto esponente italiano della transavanguardia.

La transavanguardia è un movimento artistico nato verso la seconda metà degli anni settanta su progetto del critico Achille Bonito Oliva sulla scia della crisi economica che caratterizzò questo decennio e che ridimensionò l’ottimismo produttivo e culturale dell’Italia. Un movimento di transizione, di nomadismo culturale e recupero della pittura, si è proposto di superare il linguaggio astratto-concettuale delle neoavanguardie attraverso un ritorno a materiali e tecniche pittoriche tradizionali e una figurazione dai tratti espressionisti, e talvolta con un recupero di motivi e forme del passato. La transavanguardia teorizzava un ritorno alla manualità, alla gioia ed ai colori della pittura dopo alcuni anni di dominazione dell’arte concettuale.

Mimmo Paladino ha creato “Il Cavallo” proprio per essere accolto nel nostro territorio. Sui fianchi del cavallo, alto più di 4 metri, spiccano due simboli che testimoniano questo legame: da un lato la trivella, simbolo di Modena, e dall’altro una testa umana reclinata, a significare il valore del lavoro e della trasformazione della materia che contraddistingue la nostra terra e rispecchia ovviamente il lavoro della nostra azienda.

Mimmo Paladino

Domenico Paladino (Mimmo) nasce a Paduli (Benevento) nel 1948. Lo zio Salvatore è pittore e lo avvia ad interessi artistici. Frequenta il liceo artistico di Benevento dal ’64 al ’68.Le sue statue sono icone, maschere antiche, geometrizzanti, quasi un alfabeto di segni che tornano in maniera ciclica. Attinge spesso all’arte etrusca e sannitica. È la semplicità della forma a conferire arcaicità all’opera.

“Percorso Amoroso” di Giuseppe Gallo

“Percorso Amoroso” posizionata sul lato ovest della nuova fabbrica 4.0 di Fiorano è una scultura in bronzo realizzata da Giuseppe Gallo nel 2004. La maestosa opera (mt 6,6×3,7×1,80) si serve del bronzo come una pelle sempre diversa e tesa che assorbe e rigenera la luce.

I 5 elementi che compongono il “percorso amoroso” si susseguono disegnando un ipotetico cerchio, la danza delle 5 figure deve ripetersi esattamente 5 volte per descrivere un cerchio perfetto. Per questo la scultura è intesa come un’opera circolare che si muove in un tempo infinito e può essere letta da destra a sinistra o anche da sinistra a destra in un discorso perpetuo come quello amoroso. Se il cerchio fosse chiuso al suo interno si avrebbe una scultura femminile, all’esterno maschile.

La mano, che differenzia l’uomo dall’animale è uno dei simboli prediletti da Gallo. Mano come potenza ma anche mano dell’artista che, nell’opera, è volta ad indicare il dromedario.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo nasce nel marzo del 1954 a Rogliano (CS) e ha fatto della pittura uno strumento di poesia quotidiana.

“Il tempo è nostro amico” di Olivo Barbieri

Immense cascate, le più belle al mondo, sono le protagoniste di un percorso di fotografia realizzato da Olivo Barbieri per Florim dal titolo “IL TEMPO È NOSTRO AMICO”.

Un claim che nasce con Floor Gres negli anni 60 e oggi riassume efficacemente i valori dell’azienda: la forza nel tempo, la progettualità, la capacità di essere sempre in linea con le necessità del design e dell’architettura contemporanea. Il progetto, protagonista anche di una campagna stampa Floor Gres (2007/2008) è un vero giro del mondo in un volo radente sulle più belle cascate della terra. Olivo Barbieri ha infatti deciso di elaborare un percorso fotografato costruito sulle immagini di 4 cascate situate sui confini di diversi continenti: Victoria Falls (Zambia/Zimbabwe), Iguazù Falls (Argentina/Brasile), Khone Falls (Laos/Cambodia) e Niagara Falls (Canada/USA).

Le cascate sono superfici in movimento, una metafora della vita e della materia che si rigenerano costantemente. Icone di riconoscibilità a livello mondiale, un messaggio di sostenibilità e consapevolezza ambientale.

Olivo Barbieri

Olivo Barbieri nasce a Carpi (Modena) nel 1954. Frequenta, nei primi anni 70, la facoltà di pedagogia e il DAMS di Bologna, e in questi anni nasce il suo interesse per la fotografia.

“Alta Definizione” di Luca Pancrazzi

Il progetto “Alta Definizione” ideato e realizzato con la regia di Luca Pancrazzi, si basa sulla perdita e la ricostruzione dell’immagine attraverso la scomposizione della realtà.

Due grandi pannelli realizzati con il mosaico di vetro di Casamood trasformano lo spazio in un luogo di Alta Definizione, in cui l’artista recupera la sua idea di paesaggio urbano ricreando con i materiali e i colori un “mood” di sequenze della realtà contemporanea. Scorci di metropoli, grattacieli, grandi arterie trafficate, ciminiere e gru che svettano sugli sfondi: sono le immagini di vita quotidiana che accompagnano il percorso creato all’interno della sala. Lo spettatore è proiettato nella realtà di tutti i giorni, coinvolto in scene già viste e già vissute, ma che riscopre grazie alla destrutturazione dei confini ed alla loro progressiva ricostruzione.

Si crea uno scambio di percezioni tra le figure e la razionalità umana, un costante mutamento dei riferimenti lungo un percorso interiore che coinvolge i sensi e la memoria. L’uomo viene condotto in una dimensione surreale che lentamente si modifica.

Luca Pancrazzi

Luca Pancrazzi nasce a Figline Valdarno (Firenze) nel 1961. L’artista frequenta l’Accademia di Belle Arti a Firenze per poi trasferirsi a Milano, dove attualmente vive e lavora dal 1994.

“Hotel Chimera” di Elena Salmistraro

Un insieme eterogeneo di elementi di origine e natura diversa che, accostati tra loro, danno vita ad un’opera ceramica unica di quasi 20 metri quadrati. Una espressione artistica figurativa composta da 80 diversi frammenti ognuno dei quali è un’opera astratta a sé stante, un pezzo numerato e firmato a mano da Elena Salmistraro.


È questo il concept dell’opera disegnata dalla designer milanese che ripercorre sia dal punto di vista grafico che simbolico Hotel Chimera: uno spazio di fuga e di evasione dalla realtà, un luogo immaginifico frutto di un miscuglio eterogeneo di elementi.

Proprio come la figura della Chimera – il cui corpo nella mitologia greca comprendeva parti di animali diversi – quest’opera di 480x400cm si compone di 80 elementi in ceramica di 40x60cm. Ogni singolo pezzo nasconde una leggera filigrana che racconta il disegno dell’opera nella sua interezza. In Florim Gallery è presente una riproduzione dell’opera, fedele all’originale nel disegno e nelle dimensioni.

Elena Salmistraro

Elena Salmistraro (Milano, 1983) si laurea in Industrial Design presso il Politecnico di Milano nel 2008; l’anno successivo fonda il proprio studio professionale – sempre a Milano, insieme all’architetto Angelo Stoli – in cui si dedica al disegno di prodotto e al progetto architettonico.

“Archeologie” di Franco Guerzoni

“Archeologie” nasce da un’opera inedita, realizzata da Franco Guerzoni appositamente per CEDIT, e trova espressione in una serie di lastre ceramiche piane caratterizzate da fondi articolati, con accumuli e dense pigmentazioni, di colori in polvere e materiali gessosi derivate dalla prassi tecnica dello “strappo d’affresco”.

Forte dell’idea che “la parete e come un libro da sfogliare”, con Archeologie l’autore trasferisce su grandi superfici ceramiche la sua cifra pittorica, articolata in segni visivi capaci di stimolare “un viaggio verso l’interno che consente di rintracciare il vissuto, le memorie, i segni, i simboli, tutto ciò che nel corso dei secoli [quella parete] ha raccolto”.

La collezione é un’archeologia al contrario, che trova una sua definizione significativa non in un’ipotesi narrativa retroattiva e rivolta al passato ma piuttosto in un abbozzo ideale di futuro, reso mediante un amalgama di segni che contiene e sovrappone diverse epoche storiche.

Franco Guerzoni

Franco Guerzoni (Modena, 1948), artista, avvia dall’inizio degli anni 70 una ricerca personale dedicata all’esplorazione del mondo dell’archeologia, con particolare attenzione ad aspetti legati alla stratificazione della cultura e all’idea di “antico” come perdita e sottrazione.

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